Testi di Raffaele Nigro, Guido
Bongi, Stefania Mola, Paolo Perulli, Ippolito Pizzetti, Gianni Pofi, Nicola
Sbisà
Fotografia di Nicola Amato e
Sergio Leonardi
Se è vero, come ricordano gli
antichi, che il Mediterraneo comincia e finisce con l’olivo, queste pagine
dedicate alla pianta sacra ad Atena sono un viaggio nel cuore della civiltà.
Perché l’olivo e i suoi frutti, il loro valore materiale e simbolico sono
“trasversali” rispetto alla cultura delle terre lambite dal Mare Nostrum eppure
fortemente identitari. L’olivo è un albero inconfondibile, proprio come le
terre in cui affonda le sue radici che grazie alla sua presenza sono
riconoscibili e si riconoscono, al di là del grano, della vite, delle
tradizioni, dei canti e delle superstizioni.
Una occasione per dar voce alle
sfumature e declinare tutti i colori di questa pianta straordinaria, che fin
dall’antichità è sostegno economico da tutti i punti di vista. Che è cibo,
energia, luce e vita simbolica; ed è parte integrante della cultura, con quel
suo plurisecolare vegliare sugli scambi, le idee, i commerci approdati sulle
sponde di un mare che mai come oggi si rivela l’ombelico del futuro
euromediterraneo della civiltà. La scommessa di estrema attualità è mantenerne
alti i valori di pace, concordia e dialogo di cui da sempre è simbolo al di
sopra delle identità.
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