Testi di Raffaele Nigro, Nicola
Sbisà, Severino Garofano, Giovanni Sinesi, Stefania Mola
Fotografia di Nicola Amato e
Sergio Leonardi
Avvicinarsi alla cultura di un
luogo o di un territorio è ormai da tempo non solo e non più un estenuante tour
de force enciclopedico ma, come ben sanno i viaggiatori, un calarsi
completamente in ciò che costituisce la sua identità e specificità. Come non
chiedersi, tra castelli, cattedrali, trulli e masserie, cosa ci sia “dietro” un
tale modo di esprimersi sul territorio di Puglia e Basilicata, quali profondi
legami facciano della terra, del mare e dei loro frutti il filo rosso senza il
quale sono incomprensibili usi e costumi, consuetudini e scelte che coinvolgono
anche i tempi e gli spazi del convivio? Il nuovo orientamento è quello di
coniugare le diverse “culture” perché una soltanto sia l’immagine di un
territorio, la sua “cultura” nel senso più ampio del termine, intesa come
complesso di “saperi”, patrimonio di conoscenze e comportamenti nel quale
rientrano anche i “sapori”.
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