Ho avuto il piacere di
avere come ospite al mio ristorante il grande Mino De Santis. Per me è stato un
onore conoscere una persona straordinaria come lui (Angelo Colelli)
Un'artista da seguire
... (Vincenzo Mollica, DoReCiakGulp! Rai 1)
Il Salento trova nuove
parole, quelle puntute, del graffio autoriale. Anarchiche quanto basta per
tener desto l'animo e l'occhio allo sguardo: quello dritto, che mai s'inchina e
fa riverenza. Mino De Santis è così, ama il ridere, il soffio e lo spiffero.
(Mauro Marino)
Mino ha scritto una
pagina di canzone popolare vera, del popolo del Salento che si libera dalla pur
splendida prigionia del tamburello, dell'organetto e del violino e approda ad
un linguaggio nuovo, fatto di dialetto e di italiano colto al volo, masticato,
rimasticato e sputato fuori in una nuova forma di colostro, vero alimento con
il quale crescere i piccoli. Musica accattivante, di uno che sa suonare la
chitarra, la lascia nei suoi accordi semplici, quasi ondeggianti come un
materassino gonfiabile sulla bonaccia (Pino De Luca)
Mino De Santis è un
ascolto che il tempo e la pratica portano a metabolizzare. Non è la risata di
turno ciò che arriva e resta. Ma un ondulato senso di profondità che scolpisce
immagini nella memoria e libera l'ascolto dalla superficialità attorno (Erika
Sorrenti e Francesco Aprile)
Se volete sentire
qualcosa di suo Lu ccumpagnamentu (Video ufficiale)
Il suo sito
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